Siamo arrivati al momento che tanto aspettavamo. I profili social di tutto il mondo non saranno più pieni di immagini di ragazze – e ragazzi – che tentano di emulare con la loro bocca il becco di una papera. Arriva dai rotocalchi americani e dalle passerelle londinesi la notizia shock che il “duck face” è morto – o quanto meno sta morendo.
Forse stiamo tornando alla normalità e abbiamo capito che mettersi in posa con la “bocca a papera” davanti ad un telefonino o ad una videocamera non ci rendeva più attraenti, più interessanti e più intelligenti agli occhi del mondo? Siamo tornati alla ragione e abbiamo capito che una foto può anche rappresentare il nostro viso in maniera naturale e non serve imitare a tutti i costi qualche fantomatica starlette a stelle e strisce?
Probabilmente no, siamo troppo ottimisti, perchè rischiamo di essere travolti da una nuova selfie-moda forse ancora più pericolosa di quella appena passata: il fish gape.
Questa innovativa posa consiste nel ritirare le guance verso l’interno e schiudere leggermente le labbra lasciando denti (più o meno chiusi) e bocca pronti ad essere immortalate dal fotografo di turno.
In realtà questa “tecnica” ha radici profonde, già nel 2007 la bella Keyra Knightley veniva immortalata in questa posa (tanto da essere riconosciuta come una delle “innovatrici”) ma è in questi ultimi mesi che è esplosa come vera e propria moda invadendo riviste, programmi TV e profili social di tutto il mondo.
Se l’artistica Miley Cirus adotta questa posa da tutta l’estate, in questa settimana abbiamo avuto l’esplosione del fish gape anche in Europa, sul tappeto rosso del Pride of Britain Awards, con in prima linea le artiste britanniche Jesy Nelson e Perrie Edwards, Abbie Clancy, Ellie Goulding e tante altre – più o meno note – bellezze.
Addirittura i professionisti della sociologia sono già pronti ad analizzare questo cambiamento di stile, da quello più aggressivo-sensuale del “duck” a quello più sognante del “fish” ricamando sopra fior di teorie sull’andamento della società, sui sogni inespressi delle donne e sui desideri di realizzazione sociale che si potrebbero celare dietro questa nuova moda. E chissà cosa potrà succedere quando saranno anche i ragazzi a volere somigliare nelle loro foto a dei pesci. L’effetto potrebbe essere davvero terribile.
In attesa di sapere se questa nuova, pericolosa, pandemia si scatenerà anche sui profili social italiani non ci resta che sperare in bene.