Macchina a vapore, elettricità, automazione, e ora Internet e tecnologia. Questi sono gli ingredienti delle “rivoluzioni industriali” che l’uomo ha conosciuto e guidato nel corso degli ultimi tre secoli, dalla metà dell’Ottocento fino alle ultime notizie che arrivano sul fronte della cosiddetta Industria 4.0.
Una nuova chiave di volta, che dà il via a una vera e propria rivoluzione: queste sono state la macchina a vapore nell’Ottocento, la diffusione della catena di montaggio per la produzione di massa nel secolo successivo e, in questi ultimi decenni, prima l’inserimento dell’automazione attraverso l’elettronica e l’informatica e ora, soprattutto, la tecnologia sempre più sviluppata applicata alla produzione industriale, che hanno avviato il processo di Industria 4.0.
Arriva la Smart Factory. Grazie ai sistemi di produzione cyber-fisici, stiamo vivendo proprio in questi anni la fusione tra mondo reale e mondo virtuale, grazie a macchine intelligenti, connesse alla Rete, capaci di interagire sia tra di loro sia con gli esseri umani, scambiando in tempo reale informazioni e organizzando la produzione in maniera automatica e autonoma. Questa è la descrizione della Smart Factory – la fabbrica intelligente, da traduzione letterale – uno degli elementi centrali di questa quarta rivoluzione industriale.
Cavalcare la nuova rivoluzione digitale. Sullo sfondo, però, resta forte l’impronta del Web: è infatti Internet – e nello specifico l’Internet of Thing, l’Internet delle cose – ad aver reso possibile questa trasformazione, che sembra coinvolgere anche il nostro Paese. Anzi, come dice il presidente nazionale di Confindustria Vincenzo Boccia, che “deve” interessare anche l’Italia e la sua industria, che non può perdere questa occasione: “ Ricordiamoci che siamo il secondo Paese industriale d’Europa e dobbiamo ambire ad essere uno dei paesi industriali più importanti al mondo. Questa è la sfida che dobbiamo cogliere insieme, all’interno delle fabbriche lo devono fare bene gli imprenditori e i lavoratori; all’esterno con una politica economica coerente all’altezza di questo Paese. Occorre una grande convergenza, dal di dentro delle fabbriche per crescere culturalmente e dimensionalmente. L’industria italiana deve cavalcare la quarta rivoluzione industriale”, ha detto Boccia.
Trovare il giusto supporto per stare nella Rete. Ora più che mai, dunque, è decisivo per le imprese cambiare passo e attivare pratiche “smart” a ogni livello, a cominciare dalla fornitura delle attrezzature “minime” per essere presenti sul Web. In loro supporto arriva Flame Networks, azienda leader in Italia nelle soluzioni di web hosting, che offre servizi sia nel campo dell’ICT che in quello dei server dedicati, che contribuiscono a migliorare le strategie digitali dei clienti e a farle operare al meglio nella Grande Rete.
Cosa cambia nel 4.0. Oggi, infatti, le nuove tecnologie hanno accentuato la competizione non solo tra le aziende, ma anche tra le macchine e i dispositivi utilizzati: vince chi apprende di più e meglio. Dal vecchio know how che serviva nelle organizzazioni tradizionali, si è passati alla necessità di sviluppare il know why, perché non basta più semplicemente sapere come fare, ma occorre soprattutto comprendere le cause che sono alla radice dei problemi per trovare nuove soluzioni. La filosofia del know why richiede maggiore profondità nelle conoscenze che deve a sua volta essere arricchita di cooperazione, immaginazione e creatività per poter essere davvero efficace nei nuovi contesti.
Migliorare le capacità predittive. Per questo si parla di Azienda Connessa e Predittiva, capace di leggere in forma anticipata gli ambienti di lavoro, della produzione, dell’automazione e la loro evoluzione; non solo in maniera solo di manutenzione, ma anche e soprattutto in chiave di spinta propulsiva nell’ottica dell’Industry 4.0 e degli sviluppi basati sulle progettualità dell’Internet of Things, che consentono di cambiare il manufacturing anche attraverso l’integrazione con sistemi di Big Data o di Cognitive Computing.