Focus sulle strade per contrastare la calvizie

calvizie e autotrapianto

Agevolare la ricrescita dei capelli senza ricorrere al chirurgo estetico. È possibile, grazie ai trattamenti PRP, Platelet-Rich Plasma, Plasma ricco di piastrine.

La terapia PRP (Plasma Ricco di Piastrine), da circa cinque anni, è stata utilizzata per contrastare l’insorgere della calvizie. Si tratta di una moderna tecnica mini invasiva che grazie alla capacità di stimolare il metabolismo follicolare favorisce la rigenerazione cellulare.

Il meccanismo è attivato attraverso infiltrazione di PRP proprio nella zona interessata al diradamento. Il plasma utilizzato è estratto dal paziente stesso, per questo motivo non è necessario procedere a test allergici. Il sangue viene prelevato attraverso un classico prelievo ematico. Posto in provette sterili, viene centrifugato – secondo un preciso protocollo verificato – con l’obiettivo di sperarne le componenti.

Questa terapia sfrutta le potenzialità dei numerosi fattori di crescita preseti nel plasma estratto, sono queste che agiscono da stimolatori sulle cellule staminali attivando la capacità rigenerativa delle stesse. Non si tratta di una magia o di un miracolo, i progressi della scienza medica, come dimostra la tecnica PRP Capelli messa in atto nel laboratori di HairClinc, clinica specializzata nei trattamenti per contrastare la calvizie, consentono di ricorrere a strade alternative all’autotrapianto che si rivelano molto positive e che possono essere utilizzate da tutti i soggetti. Anche quelli potenzialmente allergici alla strada chirurgica. Si tratta di una terapia autologa perché il sangue utilizzato è quello estratto dal paziente che si sottoporrà al trattamento.

Le nuove strade proposte dalla medicina rigenerativa

La medicina rigenerativa si è dimostrata molto efficace nella cura della calvizie. In casa Hair Clinic, ad esempio, c’è la possibilità di ricorrere anche al protocollo bSBS, il più evoluto e completo del settore, capace di arginare il dilagare della calvizie senza il ricorso all’intervento chirurgico.

Partendo dal presupposto che la calvizie rappresenti una patologia molto complessa, da curare in modo mirato e non superficiale, propone un approccio multidisciplinare completo. Alla base di tale approccio c’è l’analisi dettagliata delle esigenze – e soprattutto delle cause scatenanti – del singolo  paziente. Il PRP e i fattori di crescita sono alla base di questa evoluzione che rappresenta una vera e propria rivoluzione del settore.

Dall’analisi avanzata (DNA, Matrice Cellulare, Ormoni), alle cellule ad alta capacità rigenerativa completamente autologhe, dai Fattori di Crescita alla stimolazione delle cellule staminali e dei Fibroblasti Fgf9, il protocollo della medicina rigenerativa avanzata consente di raggiungere risultati e benefici che a oggi nessun altro percorso è in grado di garantire. Interviene sui follicoli in fase di miniaturizzazione (quindi non morti, atrofizzati) per riportare in attività gli stessi e favorire la crescita di capelli sani, attraverso la rigenerazione cellulare.

E l’autotrapianto?

Il trapianto di capelli, o meglio l’autotrapianto, dato che i capelli da trapiantare sono presi dal paziente stesso che si sottopone all’operazione, rappresenta ancora la strada privilegiata dagli italiani per risolvere il problema della calvizie.

Gli uomini italiani, infatti, sono tra i primi al mondo per ricorso alla chirurgia plastica come risposta a problemi di diradamento e calvizie.

In realtà questa tipologia di intervento non offre risposte definitive. Si limita spesso a rispondere solo alla necessità di nascondere un inestetismo.

Il trapianto di capelli, infatti, non interviene sulle cause scatenanti della calvizie, che possono essere molto variegate. La principale è senza dubbio quella genetica ma anche uno stile di vita poco sano, stress, traumi e situazioni particolari, come il periodo dell’allattamento, possono innescare i primi sintomi della calvizie. L’autotrapianto si pone, quindi, come una strada ricca di limiti. Uno tra tutti è l costo particolarmente elevato, soprattutto se rapportato all’alto rischio di recidiva. Inoltre, non tutti possono sottoporsi a questo tipo di intervento, ne sono esclusi ad esempio i soggetti che presentano particolari problemi al cuoio capelluto.

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