Se sarà la sua ottava meraviglia mancano ancora pochi giorni per saperlo. Fatto sta che, in un modo o nell’altro, è impossibile non parlare di Quentin Tarantino ogni volta che posa i piedi nel bel paese. Il regista originario del Tennessee torna infatti nella sua amata Roma, città per la quale non ha mai nascosto di avere un particolare debole. L’occasione è la presentazione del suo ottavo film, The Hateful Eight, che uscirà in 600 sale italiane il prossimo 4 febbraio, il giovedì prima di Carnevale. Ad accompagnarlo nella presentazione due attori del film, i tosti ed imperscrutabili Kurt Russel e Micheal Madsen, attori ormai che fanno presenza fissa nei film tarantiniani. Conferenza che si rivela il solito show, qualche ora di sonno in un day use hotel Roma poi si riparte per la prossima tappa europea. Ma la tappa promozionale della capitale non è mai una qualunque per Tarantino, da sempre legatissimo al nostro cinema soprattutto quello poliziesco e scollacciato anni ’70 e ’80, ed il regista non perde occasione per rimarcare quanto debba a maestri nostrani come Sergio Leone, Mario Bava o Dario Argento. Ma oltre ai due citati attori c’era anche un altro simbolo del cinema italiano ad accompagnarlo, Ennio Morricone, che ha curato la colonna sonora del film per il quale ha già vinto il Golden Globe ed è anche in odore di Oscar.
Di nuovo un western
Dopo Django del 2012 ecco che Tarantino torna a cimentarsi con un western. Da sempre camaleontico nel cambiare i generi il regista pare adesso aver trovato la sua dimensione ideale, anche se sicuramente ci smentirà nel prossimo futuro. Il film, che è il più lungo tra gli otto realizzati da Tarantino, è ambientato al termine della Guerra Civile Americana in Wyoming. La trama racconta di un cacciatore di taglie (Kurt Russel) che viaggia assieme ad una assassina (Daisy Domergue) che deve condurre in una città per farla giustiziare. Causa una bufera di neve i due si devono fermare e faranno la conoscenza di altre losche figure. Naturalmente non mancherà un tocco di pulp nel film, con il sangue, ironia e violenza che non sono mai mancati nei film di Tarantino. Resta comunque l’orgoglio per l’Italia di uno straordinario maestro, Ennio Morricone, che in barba all’età ancora è capace di portare in tutto il mondo la bravura italiana, il problema è che dietro di lui c’è il vuoto.
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